L'Australia ci ha regalato, a tratti, musicisti importanti nel mondo rock. Però Courtney Barnett è forse la prima aussie di cui scrivo su MantaRay, e la cosa mi fa particolarmente piacere vista la simpatia che provo per gli amici down-under.
Courtney Barnett è una giovane cantante/chitarrista di Melbourne che dopo un paio di EP approda alla lunga distanza con Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit. Undici tracce di indie-rock a presa rapida, diretto e intuitivo ma sostenuto da uno spessore di fondo che già si coglieva negli EP ma che ora si manifesta in una forma più ampia e definita.
La formula musicale di Courtney Barnett è sulla carta molto elementare, sonorità e struttura delle canzoni sono abbastanza tradizionali, la chitarra è presente ma non invadente, con un leggero overdrive, la sua voce è interessante ma non straordinaria. Però il risultato è sorprendente perché riesce ad essere originale e non banale nonostante percorra vie su cui sono passati migliaia di musicisti. E' la sensibilità artistica di Courtney Barnett a fare la differenza, il suo eccellente gusto nell'alternare ballate e momenti rock, senza mai eccedere nei manierismi ma anche senza cercare bizzarrie fini a sé stesse. Esaltata da Pitchfork e snobbata da Ondarock, Courtney Barnett non è un genio ma nemmeno merita di passare inosservata. La sua energia e il suo stile (a tratti si colgono anche echi Sonic Youth...) non si confondono con la massa e meritano un ascolto attento.