Dan Mangan è un artista canadese (e alè, ancora una volta il Canada!) giunto, con Club Meds, al suo quarto album. In questo lavoro Dan si fa accompagnare dai Blacksmith, band formata per l'occasione da un mix di musicisti sperimentali e collaboratori degli album precedenti di Mangan.
Il binomio Dan Mangan + Blacksmith ha lo scopo dichiarato di superare l'approccio folk"cantautorale" intraprendendo strade sonore meno convenzionali, per permettere a questo artista di completare il percorso da talento parzialmente espresso a realtà affermata del mondo indie.
La voce di Dan è di per sé un asset davvero importante: profonda, espressiva, intensa, evoca molti notevoli cantanti in qualche modo a lui affini, da Nick Cave a John Grant a Joseph Arthur. In Club Meds questo straordinario strumento si mette al servizio di elementi sonori affascinanti, sia acustici che elettronici, mai banali. Certo l'album è ambizioso (ed è un pregio) e non sempre è all'altezza delle intenzioni: ovvero l'arrangiamento è raffinato e volitivo ma la scrittura talvolta è invece lineare.
Tra alti e bassi non si scende comunque mai sotto un livello comunque buono, è un album non straordinario ma che si fa ascoltare con curiosità e piacere.