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EMA - The Future's Void, l'evoluzione di Erika M. Anderson [3/5]

By martchelo on venerdì, aprile 11, 2014

L'esordio di EMA, aka Erika M. Anderson, infiammò la rete ma non me: Past Life Martyred Saints mi lasciò tiepido a dispetto dall'entusiasmo generalizzato. Troppo derivativo e depressivo per emergere dalla massa. Ciò detto mi sono approciato a The Future's Void con curiosità: tre anni non passano invano e i percorsi artistici possono prendere strade imprevedibili.
La nuova EMA lascia da parte le atmosfera minimaliste che la fanno da padrone in Past Life Martyred Saints e si lancia in un universo sonoro molto più vasto e ambizioso: The Future's Void è più rock, più post-industrial, più elettronico, più tutto.
EMA ha una personalità forte, affronta questo secondo lavoro con ambizione e fiducia nei propri mezzi sfornando un lavoro di ottimo livello a cominciare dalla produzione, ricca, sfaccettata, modernissima nella concezione sonora.
Però ci sono anche delle ombre: EMA non è una cantante straordinaria e non ha nemmeno un timbro facilmente riconoscibile. E' una buona autrice di canzoni ma non straordinaria, c'è tanto zelo nel suo lavoro, tanto gusto ma anche assenza di genio, di intuizioni vere. Nell'attuale panorama musicale del 2014, decisamente avaro di lavori di rilievo, The Future's Void emerge e merita l'ascolto, basta non aspettarsi prodezze.

 

 
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