Micah P. Hinson è un artista straordinario ed è una vergogna che MantaRay non ne abbia mai scritto. Micah P. Hinson And The Nothing è il suo settimo album, un raggio di luce alla fine dell'ennesimo tunnel della sua travagliata vita.
Dopo aver sperimentato droghe e carcere non ancora maggiorenne, nel 2011 rimane vittima di un gravissimo incidente stradale che rischia di lasciargli le braccia paralizzate. Fortunatamente Micah riesce, molto faticosamente, a riprendersi ma nel frattempo viene abbandonato dalla casa discografica (la Full Time Hobby). La voglia di fare musica e una nuova casa discografica lo fanno tornare in studio per registrare in presa diretta e in paio di giorni Micah P. Hinson And The Nothing. Come sempre, suppongo, scelte artistiche e ristrettezze di budget vanno di pari passo, e il risultato non può che essere un album molto diretto e sincero, vista l'esile produzione. A Micah non ha mai fatto difetto la capacità di scrivere grandi e sofferte canzoni, la sua difficile storia personale trova costante eco nella straordinaria voce, profonda, espressiva, ricchissima di sfumature. Ma anche ingombrante, impegnativa, tanto caratterizzante da comportare il rischio della ripetitività. Lo spettro di Tom Waits aleggia sempre sulla storia artistica di Micah così come la sensazione di precarietà, di squilibrio pervade le sue canzoni. Non c'è un album definitivo di Micah P. Hinson, un album in cui tutto torni e le mille sfaccettature di questo artista producano un risultato rotondo e completo. Micah P. Hinson and the Nothing è un album buono ma parzialmente irrisolto, la sofferenza e l'autenticità trasmesse sono notevoli così come la sensazione che manchi sempre qualcosa per certificare la grandezza di questo artista.