Il concerto milanese dei "nuovi" Pixies è stato un clamoroso successo. Un Alcatraz strapieno ha accolto la band di Boston con eccezionale calore ed è stato ripagato con una performance veramente straordinaria. In tanti anni di frequentazione dei folletti non avevo mai assistito a un'esibizione così convincente, rasente la perfezione.
Cominciamo con la vera novità: Kim Shattuck chiamata a sostituire sul palco (e nel cuore dei fan) Kim Deal è stata eccellente. Si è calata nel nuovo ruolo con personalità e decisione ma senza manie di protagonismo. Ottima bassista si è rivelata validissima anche come seconda voce pur avendo un timbro vocale diverso da quello di Kim Deal. E forse proprio il suo ingresso ha regalato nuovi energie ai Pixies, guidati da un Black Francis come sempre straordinario. Una delle miglior voci rock di sempre ha incantato i fan mettendo in mostra il suo straordinario repertorio fatti di sussurri, falsetti e grida senza eguali.
La scaletta è impressionante per energia, intensità (una canzone via l'altra, senza respiro) e qualità: c'è spazio per i grandi classici (Debaser, Gouge Away, Where is my Mind? ecc...), insolite canzoni d'amore per maiali (Havalina), cover di Neil Young (Winterlong), brani nuovi (Bag Boy, Indie Cindy ecc...) e nuovissimi (ovvero ancora inediti). La qualità sonora è di rara bellezza, un suono pieno, rotondo, potentissimo ma anche definito, ricco di dettagli. Questi Pixies sono in stato di grazia e parlano solo con la musica, tanto da rivolgere al pubblico solo sguardi che non hanno bisogno di parole per essere capiti. Nemmeno una parola, per la precisione.
La grata ovazione che viene tributata ai Pixies a fine concerto è il giusto premio per uno spettacolo che i presenti ricorderanno a lungo.