Poi un giorno uno ascolta i Phoenix e non capisce. Supponiamo che questo qualcuno non conosca i Phoenix e ignori tutto lo hype che li circonda così come la grande attesa per questo nuovo (quinto) album: Bankrupt! Questo qualcuno ascolta l'album. Una volta. Due. Tre. Perchè quando ascolta gli album lo fa per bene.
E alla fine dice: vabbeh, molto bene i primi 30 secondi, poi sono un po' calati, archiviamo sotto la voce "uno dei tanti gruppi indie-pop". E improvvisamente scopre che Bankrupt! è uno dei dischi più attesi dell'anno! E che i Phoenix sono una band dalla grandissima reputazione. Fitto mistero. Saranno sicuramente stati i prodigi del precedente Wolfgang Amadeus Phoenix ad aver lasciato abbondanti crediti ai francesi: ma con questo album li hanno sicuramente esauriti.
Bankrupt! ha un titolo accattivante e un lavoro di art apprezzabile, peccato che la musica sia veramente poca cosa. La scrittura è del tutto priva di intuizioni melodiche, Thomas Mars non ha voce nè espressività, il sound è piacevole, carino e completamente innocuo.
I Phoenix hanno evidenti radici francesi, sembrano una versione pop e slavata degli Air, hanno a tratti ambizioni elettroniche che vagamente ricordano i Daft Punk ma soprattutto non hanno nulla che meriti l'attenzione.