I Soundgarden parevano un gruppo defunto da un pezzo, alfieri del grunge della prima ora, scioltisi nel 1997 dopo aver pubblicato 5 album tra cui ricordiamo Badmotorfinger e l'acclamato Superunknown. Ma non si trattava di chiusura definitiva bensì di una pausa, perchè nel 2010 i quattro membri (Chris Cornell, Kim Thayil, Ben Shepherd e l'ormai membro stabile dei Pearl Jam, Matt Cameron) si sono riuniti.
Nel frattempo di cose ne erano accadute parecchie, soprattutto al leader, Chris Cornell che aveva pubblicato 3 album da solista (con alterni esiti, ma anche con un significativo picco creativo, Euphoria Morning) e altrettanti album ne aveva pubblicati con gli Audioslave (di cui almeno 2, l'omonimo Audioslave e Revelations, ottimi).
Il nuovo inizio dei Soundgarden non è stato però molto promettente: Telephantasm, datato 2010, altro non era che una compilation corredata da un inedito. Capirai...
Un ragionevole scetticismo circondava dunque King Animal, il nuovo album di inediti sfornato dal quartetto guidato da un Cornell dalla voce assai declinante. E invece King Animal non è affatto male, anzi. Innanzitutto ci aiuta, una volta di più, a capire che il grunge non si sa nemmeno bene se sia mai esistito e che in ogni caso i Soundgarden suonano un bel hard rock di stampo classico, figlio dei Led Zeppelin. Le 13 tracce di King Animal sono toste, ben scritte, suonate col giusto calibro di energia e melodia e anche (eureka!) ben cantate. Sottolineo quest'ultimo aspetto perché la voce di Chris Cornell non è più quella di un tempo, dal vivo è roca e fatica tremendamente, a tratti pare quasi afono. In studio di registrazione però, ben riposato e magari supportato da qualche magheggio produttivo Chris tiene botta e ci regali ancora momenti di grande intensità.
King Animal ha poco da invidiare ai migliori episodi di Soundgarden e Audioslave (con buona pace dei fan divisi, questi 2 gruppi sono estremamente simili, in fondo sono band hard rock al servizio della scrittura e soprattutto della voce di Chris Cornell) e, pur senza riservare sorprese, ci elargisce ottima musica rock: Been Away Too Long.