Attendevo il terzo album dei Wolf Parade con preoccupata curiosità. Se l'esordio del gruppo guidato da Spencer Krug e Dan Boeckner, ovvero lo spendido Apologies to the Queen Mary, era stato fulminante, non altrettanto si può dire di At Mount Zoomer, buon lavoro del 2008, ma privo dello straordinario estro del primo album.
EXPO 86 continua a scivolare lungo il poco esaltante clivio la cui vetta è rappresentata dal primo album: i Wolf Parade ripropongono la formula originale, l'intellettuale Spencer Krug bilanciato dal chitarrismo vagamente tossico di Dan Boeckner il tutto incalzato da ritmi non privi di groove.
Ma manca qualcosa, manca l'estro, manca la magia, mancano canzoni che rimangano, intuizioni sorprendenti; insomma pare il solito destino di moltissime band: una fiammata e via, il resto è ordinario mestiere.
Peccato. Forse Spencer e Dan invece di disperdere il loro talento in decine di sotto-progetti farebbero meglio a concentrarsi su uno solo di questi cercando di tirare fuori il loro meglio. Sono convinto che questa band potrebbe dare molto, molto di più...