Io ho una netta predilezione per le canzoni brevi, incisive, ammiro la capacità di sintesi di chi riesce a dire tutto ciò che deve nel minor tempo possibile, evitando di annacquare gli spunti brillanti. I Black Mountain, formazione canadese (ma quante band sforna il Canada!?) giunta al secondo album, non brillano certo per concisione (Bright Light, ad esempio, dura 16 minuti...), tuttavia In The Future mi ha incuriosito lo stesso.
Siamo in pieno territorio nostalgico, i Black Mountain sono intrisi di psichedelia e di hard-rock anni 70, Led Zeppelin, Black Sabbath, insomma i soliti noti.
La band guidata da Stephen McBean non si limita però ad un compitino, ad un tributo fine a se' stesso agli anni che furono, al contrario sviluppa un discorso musicale ricco e personale che merita attenzione. Certo non aspettatevi di essere sorpresi dai Black Mountain, pensate piuttosto a dei Wolfmother meno adrenalici e più meditativi.
Non è musica da scariche d'energia, per quanto la loro musica sia tosta e potente (nonché curatissima negli arrangiamenti), questo è hard-rock da sorseggiare di fronte a un camino acceso (beh, magari non in Agosto): i Black Mountain meritano una chance, cominciate con Angels.