Dieci anni di musica meritano un'adeguata celebrazione. Jack e Meg White, i marito-e-moglie fratello-e-sorella in-realtà-solo-amici-oramai, si regalarono nel 2007 una tournée stravagante, periferica e straordinaria in ogni remoto meandro del Canada. Nel bellissimo film Under Great White Northern Lights realizzato da Emmett Malloy vediamo i White Stripes suonare in ogni dove e in ogni modo: nella piazza di un piccolo paese, su una barchetta, in un bowling, in una baita, in un'ospizio... ma anche in location più consone al loro status, come il Savoy Theatre a Glace Bay, in Nova Scotia (cosa che peraltro le cornamuse chiariscono senza ambiguità).
La splendida fotografia di questa pellicola, quasi sempre in bianco e nero, ci mostra anche i White Stripes dietro le quinte, svela gli equilibri di questo straordinario duo in cui Jack è un fiume in piena di idee e parole mentre Meg sorride timida, costantemente imbarazzata, a suo agio solo sul palco e ben nascosta dietro la batteria. I White Stripes, da taluni (incompetenti, n.d.r.) accusati di essere un fenomeno di superficie, mostrano con la musica e col loro modo di fare di essere pura sostanza: suonano in maniera straordinaria, sono in 2 ma paiono in 10, nella loro musica ci sono anima, sensibilità e talento e non è certo il gusto estetico (vedi l'attenta e costante declinazione del bianco e del rosso) a diminuire il valore di una band unica.
Under Great White Northern Lights non contiene solo un DVD ma anche un album che testimonia le performance live di questo tour canadese: l'energia primitiva, le sfumature tanto imperfette quanto vere, la capacità di reinventare i propri pezzi senza perderne mai il senso originale.
I White Stripes sono giunti al loro apice e con questo lavoro si autocelebrano: ma non pensate ad artisti tronfi con la pancia piena, no, questo è solamente vero e grande rock: Yah-hee, Icky Thump, Who'd-a thunk?, Sittin' drunk, On a wagon to Mexico.