Nemmeno nel mondo indie mi riesce di andare d'accordo con la maggior parte delle persone. La riflessione è legata all'ascolto di English Graffiti, terzo album dei Vaccines. Nella maggior parte dei casi questo lavoro è stato catalogato come boiata quanto invece l'esordio What Did You Expect From The Vaccines? fu acclamato e un (piccolo) caso di successo.
In realtà il surf-punk da cameretta dell'album d'esordio era veramente poca cosa e ha lasciato altrettante tracce di sè compreso Come Of Age, secondo dimenticabilissimo album dei Vaccines. Si capisce che le premesse di English Graffiti non sono quindi un granché: terzo album di una band che si presentava come un potenziale crack e che si è rivelata, nel giro di breve, essere a corto di fiato e idee.
I Vaccines però si mostrano sufficientemente intelligenti da capire che è necessario cambiare rotta, mettere mano ai suoni, arricchire e contaminare (con quel tanto di ruffianeria che non guasta) l'impronta musicale allargando i confini a partire dalla scrittura. English Graffiti è un album moderno e attuale, ricco di spunti (e di produzione...) seppure venato da qualche eco 60s che però è meglio contestualizzata rispetto al passato e non risulta stucchevolmente fuori contesto. I Vaccines dichiarano che questo album suona splendido adesso ma che tra 10 anni sarà orribile. Può anche darsi che ciò accadrà, difficilmente English Graffiti sarà citato come un capolavoro tra 10 anni, troppo derivativo (ciao ciao Arctic Monkeys) e privo di una personalità musicale ben identificata. Tuttavia a dispetto di quello che si può pensare è un buonissimo album di indie-rock, sicuramente il migliore ad oggi dei Vaccines.