The Affliction, primo album dei Bare Mutants, non è un lavoro nuovo, è uscito nel 2013, ma poco importa visto che mi ci sono imbattuto adesso. Il leader del gruppo è Jered Gummere, già cantante dei Ponys, che, coadiuvato da una seconda voce eccellente come quella di Jeanine O’Toole, si reinventa completamente da un punto di vista artistico e stilistico sfornando un tono baritonale di straordinario impatto. I Bare Mutants poco o nulla hanno in comune con i Ponys, a cominciare dalla voce di Gummere che pare quasi un altro cantante: lo stile dei mutanti rimanda a un dream-pop fortemente influenzato dalla new wave inglese, alla straordinaria capacità di questo genere di muoversi rimanendo immobili.
The Affliction è un disco difficile da collocare nel tempo, è moderno e antico allo stesso tempo, dotato di un fascino oscuro e seducente il cui segreto è in parte nella miscela delle due voci (Jeanine sdrammatizza e alleggerisce Jered) in parte nella capacità di scrivere ottime canzoni.
Non voglio esagerare con l'enfasi, non è un disco incredibile, ma se subite l'attrazione di questo genere musicale difficilmente rimarrete indifferenti.
