Gli Stereocut sono una band milanese che esordisce con questo #1, titolo "essenziale" con evidenti rimandi alla storia del rock, vedi Led Zeppelin e la loro progressiva numerazione degli album. I ragazzi guidati da Antonio Capra suonano un indie-rock convincente, suonato e cantato ad alto livello.
Mi soffermo subito sulla voce del leader, perchè tipicamente la pronuncia e lo stile del cantato rappresentano il principale punto debole dei gruppi italiani quando si misurano sulla scena internazionale, cantando in inglese. Invece la voce di Capra, anche se non è forse memorabile, tiene la scena benissimo, con la giusta personalità ed intensità e una discreta escursione: fatti i dovuti distinguo mi ricorda lo stile di Chris Cornell. Anche l'impronta sonora più generale degli Stereocut può ricordare quella di band storiche di Chris, come Audioslave e Soundgarden.
#1 però rimane su un versante meno duro e più melodico, pur rimanendo ricco di energia è un lavoro vario in quanto capace di alternare momenti intimisti a più classici brani rock. Le influenze degli Stereocut sono principalmente americane, reintepretate con buona sensibilità dalla band. Non è un album innovativo #1, quanto invece un generoso e riuscito contributo alla passione per il rock.