St. Vincent, AKA Annie Clark, arriva al quinto album con l'omonimo St. Vincent che segue a distanza di 2 anni l'ottimo I Love This Giant, realizzato assieme a David Byrne. Questo nuovo lavoro è molto ambizioso e vuole essere un punto di svolta della talentuosa ragazza che ha nel mirino l'élite del pop internazionale.
Il pop elettronico di St. Vincent, venato di sonorità rock, r&b e funk è brillante, orecchiabile, ben scritto. Il singolo Birth In Reverse è strepitoso, una perfetta canzone pop-rock di questa epoca.
Le altre 10 canzoni di St. Vincent percorrono strade in parte differenti e Birth In Reverse rimane in qualche modo un caso isolato. Se vogliamo ognuna di queste canzoni è un piccolo mondo a sé stante che Annie incastra in una visione complessiva che sovrintende l'intero lavoro e che è abbastanza convincente. Le intuizione melodiche sono a tratti degne di nota e per il resto frutto di una ammirevole capacità di manipolare la materia pop.
Se consideriamo questo album come appartenente alla categoria "pop" siamo su un altro pianeta rispetto a quella che è la produzione media. St. Vincent si muove in territori che in qualche modo rimandano a PJ Harvey e Lykke Li, interpreti molto diverse tra loro ma in qualche modo accomunate dal volare molto più alto della media.
St. Vincent è un ottimo album, non un grande album. Le canzoni sono complessivamente buone ma manca qualcosa per rendere questo lavoro qualcosa di più di un notevole album pop.