Molto raramente mi capita di scrivere di musica elettronica ma quando ne vale la pena faccio volentieri un'eccezione. Psychic è l'album d'esordio dei Darkside, curioso duo formato da Nicolas Jaar e Dave Harrington. Jaar infatti è il classico esempio di musicista 2.0: producer, dj, compositore... Di contro Harrington è un musicista "vero", lui suona, in particolare è un ottimo chitarrista. Ma quando si parla di musica elettronica il risultato creativo è una somma trasversale di competenze e capacità per cui l'unico vero metro di giudizio è il prodotto finale, tipicamente un frutto delle personali sensibilità degli artisti piuttosto che delle capacità "strettamente" musicali.
In questa ottica Psychic è un esordio straordinario, una creatura fatta di 8 brani che vanno da 1 a 11 minuti di durata spaziando nell'universo sonoro senza rispetto alcuno di confini e consuetudini. Per essere un lavoro elettronico è molto caldo, ha radici blues evidenti e una sensibilità indie capace di dare anche immediatezza a un lavoro dai tempi dilatati. Dai tappeti lounge alla chitarra funky, un po' di disco, qualcosa di rock e pop: una definizione precisa di Psychic è un'impresa impossibile e inutile. La nuova frontiera della musica è l'addio a ogni possibile catalogazione e schema predefinito lasciando totale libertà creativa ai musicisti.
Psychic è un album molto bello, accessibile per nella sua complessa struttura sonora e nei suoi tempi dilatati. Certo, non aspettatevi la tradizionale forma-canzone.
Basta non avere fretta.