Mi diverte l'idea di scrivere la recensione di Tales Of A Grass Widow, il quinto album delle CocoRosie, duo americano formato dalle sorelle Sierra e Bianca Casady. Travolte dal maledetto hype che fece di La Maison De Mon Rêve, il loro esordio datato 2004, un vero e proprio culto, le 2 due sorelle da lì in avanti sono state sballotate da critici e blogger, divisi tra fazioni confuse e a tratti deliranti.
Quasi ogni nuovo lavoro delle CocoRosie si è infatti rivelato inesauribile fonte di dibattito: splendido, orribile, insignificante, intrigante, insulso. Insomma se cercate un po' in Rete non riuscirete a farvi un'idea di quello che sia il "sentiment" dominante. Non che la cosa mi condizioni ma è una situazione anomala questa delle sorelle Casady. Che inizia, tanto per gradire, col definirne il genere. Ecco un breve campionario:
- indie (e qui ci siamo)
- freak folk (?)
- prewar-folk (??)
- lo-fi gospel (il gospel è mai stato hi-fi???) e potrei andare avanti...
La scrittura dei brani non è convenzionale, segue percorsi personali e insoliti ma non per questo sempre brillanti: mancano grandi canzoni in questo lavoro, l'atmosfera "CocoRosie" prevale sulla forza dei singoli brani e ci regala un album inusuale e diverso dalla massa ma non un grande album.