Gli Smiths sono stati un gruppo seminale degli anni 80. La band guidata da Morrissey e Johnny Marr seppe inventarsi un suono unico e uno stile forse anche superiore alle qualità di scrittura (grazie alla personalità della voce di Morrissey). Il binomio Morrissey-Marr lasciò così un timbro indelebile sugli eighties e inevitabilmente si sciolse: Morrissey si dedicò alla sua carriera solista mentre Johnny Marr si ritagliò il suo amato ruolo di spalla d'eccezione in una moltitudine di collaborazioni.
Ed è quindi con grande sorpresa che vediamo Johnny, alla tenera età di 50 anni, affrontare da solo il proscenio, addirittura cantare nel suo album d'esordio solista, The Messenger.
I nostalgici in cerca di echi degli Smiths conviene stiano alla larga da questo album: Johnny Marr percorre strade pop-rock molto classiche, un sound energico ma molto rotondo e accessibile, melodie lineari e orecchiabili strizzando l'occhio alle radio. Certo in The Messenger si capisce anche perchè il buon Marr non abbia mai cantato prima: la voce di Johnny fa il suo dignitoso compitino, attento a non stonare (c'è ancora qualcuno che stona in studio?) ma di certo non lascia significative tracce nell'ascoltatore.
The Messenger è un album piacevole ma incolore, passa senza lasciare tracce e senza fare danni.