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Silversun Pickups - Neck of the Woods [4/5]

By martchelo on giovedì, giugno 28, 2012

I Silversun Pickups possiedono un fascino magico e misterioso che va al di là della loro produzione musicale: ad oggi ricordiamo infatti un eccellente esordio (Carnavas) e un seguito non all'altezza (Swoon). A 6 anni di distanza da Carnavas finalmente i Silversun Pickups pubblicano il loro terzo lavoro, Neck of the Woods. A partire dalla bella copertina questo lavoro nella mente (e nel marketing di Brian Aubert) è l'ideale colonna sonora di un film horror mai girato. Ma questa è più una trovata mediatica che una chiave di ascolto dell'album.

Neck of the Woods non è una copia sbiadita di Carnavas, è un disco diverso, inconfondibilmente Silversun Pickups ma con una cifra stilistica propria che mi fa dire la band di Brian Aubert ha superato l'impasse del secondo album. Difficile, difficilissimo descrivere il sound di questo album in cui lo shoegaze si ibrida con l'elettronica e più in generale si ribella ai vincoli di genere.Ciò che rende sempre e comunque irresistibili i Silversun Pickups è la loro dimensione metafisica, sospesi tra sogno e realtà, eterei ma solidissimi, aiutati in tutto ciò dall'inconfondibile e bellissima voce di Brian Aubert.
Non c'è una singola canzone che svetti in Neck of the Woods, sono l'armonia e la qualità dell'insieme a rendere questo un ottimo album. Non è un album in grado di rapire al primo ascolto, ci vuole un po' di pazienza ma difficilmente potrete resistere alla voglia di riascoltarlo perchè cercherete sempre di cogliere quel qualcosa di magico che avete percepito ma non riuscite a mettere fuoco. E questo continuerà ad accadere a lungo: Bloody Mary (Nerve Endings).

 
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