Gli inglesi Ulterior debuttano con questo Wild in Wildlife.Un bel rock, solido, perfettamente inserito nel filone (semi) nostalgico del gothic rock dei tempi che furono (Peter Murphy docet).
Sarei tentato di parlarne molto bene di quest'album, ne avrei voglia. Ma sarei di parte, influenzato dalla voglia di trovare finalmente un bell'album rock (è da un po' che il materiale latita...).
Wild in Wildlife ha un bel sound, coinvolge e crea le giuste aspettative, sublimate in Big City Black Rain, un vero capolavoro che, paradossalmente, crea un grosso problema agli Ulterior: gli altri brani infatti faticano molto a reggere il confronto, tanto che alla fine prevale la delusione per un album che merita invece una larga sufficienza.
Peccato mi avesse illuso...