Ho qualche difficoltà nel recensire i Fleet Foxes. A suo tempo avevo preferito glissare sull'omonimo album di debutto, Fleet Foxes appunto, ma ho deciso di smettere di fuggire ora che Helpness Blues, il secondo album è uscito e ha ricevuto grandi elogi da parte della critica, così come già era avvenuto col primo lavoro.
Chi sono io per contraddire una vastissima schiera di siti, riviste, blogger? Nessuno. E in quanto tale posso quindi farlo a cuor leggero.
Il folk dei Fleet Foxes è gentile e bucolico, indie non nel senso stretto ma per la sua tendenza a non seguire alcuna delle mode correnti, mainstream o alternative che siano. Eh si, perchè questo è un folk antico (nei modi e nei suoni), privo di qualsiasi venatura rock, ricco di armonie vocali, di gentilezza...e però che palle!!!
A rischio di sembrare un superficiale rocker (beh, quasi una certezza...) devo dire che non ce la faccio, i Fleet Foxes mi annoiano tremendamente. Non è il singolo brano il problema, è l'insieme. In un album di brani così ne posso tollerare uno, massimo due! Di più no, non ce la posso fare.
Il lato buono dei Fleet Foxes mi ricorda terribilmente Simon & Garfunkel (e anche qualcosa dei Band of Horses), grandissimo duo, inarrivabile nel suonare un certo tipo di folk. E siccome sono inarrivabili non vengono certo raggiunti da Helpness Blues, che rimane ad anni luce quanto a genio melodico: Grown Ocean.