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Portugal. The Man - Church Mouth, quando psichedelia, rock ed indie vanno a braccetto [giudizio: 4/5]

By martchelo on giovedì, febbraio 10, 2011

Non avete mai sentito nominare i Portugal. The Man? Va bene siete scusati, anche io non li avevo mai sentiti e di questa scoperta devo ringraziare Massimo, che me li ha gentilmente segnalati.
Che fareste voi se foste nati in Alaska? In effetti non ne ho la più pallida idea, ma così ad occhio di tempo per suonare penso che ne avrei. Di sicuro ne hanno i  Portugal. The Man visto che dal 2006 ad oggi stanno sfornando un album all'anno (più numerosi EP).
Per motivi che non saprei spiegare ho deciso di ascoltare per primo il loro secondo album, forse solo per il gusto di fare un po' di casino. Church Mouth uscì nel 2007, a un anno di distanza da Waiter: "You Vultures!". E' sufficiente dare un'occhiata, anche distratta, alla copertina (mi ricorda i Cream) per capire che gli anni 70 sono centrali in questo progetto. E l'ascolto non fa che confermare tutto ciò, ma oltre agli scontati rimandi psichedelici c'è dell'altro. Fortunatamente.
I Portugal. The Man rielaborano la memoria psichedelica e più o meno hard rock dei seventies e la mediano con un approccio indie e un gusto attuale che rendono questo album veramente interessante, non la (brutta) copia carbone di un'epoca che fu come spesso è accaduto ad altre band. La scrittura delle canzoni è agile nonostante la difficoltà di esserlo quando si è in tema psichedelico, lo sviluppo melodico sempre piacevole e soprattutto arricchito da idee che sorprendono, ben supportate dalle voci, magari non eclatanti, ma sempre adeguate al sound ed efficaci. Il livello medio è costantemente alto, e di cadute di tono non ce n'è. Insomma caldamente consigliato, io mi appresto ad ascoltare anche gli altri lavori dei Portugal. The Man: Shade.

 
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