I Grammy Awards, come qualsiasi gara o classifica di merito in ambito artistico (arte e competizione: un evidente ossimoro), non attirano per nulla o quasi la mia attenzione. Il quasi è riferito alla punta di curiosità che a volte non manca anche verso eventi che non amo (per usare un eufemismo).
Così, per amor di cronaca, mi sono letto tutti e 109 (!!!!) i premiati con i Grammy Awards 2011. Come di consueto siamo di fronte alla fiera delle banalità, farebbero prima a premiare automaticamente chi è in vetta alle classifiche. Anche se l'eccezione c'è.
I miei amatissimi Arcade Fire sono stati premiati, Suburbs ha vinto infatti il premio come Album Of The Year. Come reagire a tale evento?
Diciamo che mi rallegro per loro, un po' di notorietà e relativi daneè fanno bene a tutti e loro lo meritano senza dubbio. Ma ora cosa accade? Ottimisticamente potremmo dire che il Grammy vinto permetterà loro di raggiungere un pubblico più vasto e, di conseguenza, potremo coltivare la speranza che la buona musica si diffonda oltre gli angusti attuali confini. Bello scenario eh? Ma non accadrà, non ci credo. La maggioranza delle persone non è interessata alla buona musica, non è nemmeno interessata alla musica, ascolta distrattamente ciò che gli viene propinato, qualunque cosa sia, basta che non li infastidisca. Per gli Arcade Fire l'essere entrati a far parte (almeno per un po') del mondo mainstream non corrisponderà a un beneficio qualitativo. Anzi. Potrebbero accadere cose terribili. La notorietà e il successo potrebbero corrompere le candide anime della band canadese attirandoli in lugubri scenari di facile monetizzazione. Ad esempio, pensate a un bel singolo degli Arcade Fire featuring Lady GaGa....ORROREEE!