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Sufjan Stevens - The Age Of Adz, come un bambino in un Toys Centre

By martchelo on mercoledì, dicembre 15, 2010

Sufjan Stevens non è un personaggio banale, la sua carriera è infarcita di curiose pubblicazioni, mezzi dischi, outtakes e quant'altro vi venga in mente per disorientare fan e pubblico in genere. Ascoltando The Age of Adz non bisogna quindi sorprendersi troppo delle sorprese che Sufjan ci regala. S
e pensiamo che su Wikipedia la musica dell'artista americano viene descritta come "caratterizzata da uno stile minimalista e folk" beh...vi dico solo che l'ottimo OndaRock definisce lo stile di quest'ultimo album "space age orchestral pop". Elettronica a pioggia, arrangiamenti di rara complessità, canzoni spesso lunghe e comunque comprese fra i 2 e i 25 minuti. Spero di essere riuscito a rendere il livello di bizzarria che caratterizza The Age of Adz, tanto ambizioso quanto poco rispettoso di canoni e consuetudini.
Oltre alle stranezze però Sufjan Stenevs possiede anche del talento, ha sensibilità e gusto musicale, sa scrivere ed è lontano anni luce dalla banalità. A Age of Adz non manca certo la qualità, del resto se date un'occhiata in giro per la rete leggerete un gran bene di questo album. Però secondo me a questo lavoro manca una cosa: il senso della misura. Sufjan sembra un bambino in un Toys Centre (che metafora pagana!), non riesce a scegliere e nel dubbio gioca con tutto, sovra-arrangiando le canzoni e perdendosi (in parte) nel giocare con l'elettronica: Too Much caro Sufjan.

 
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