Nel 1991 quel piccolo (di statura) genio folk di Paul Simon raggiunse l'acme del proprio percorso musicale con uno strepitoso concerto a Central Park. La celebrità, Paul Simon, come saprà chiunque, l'ottenne in compagnia di Art Garfunkel, lui si un vero genio: senza comporre canzoni né suonare ma limitandosi a delle graziose seconde voci divenne una star internazionale... Simon&Garfunkel durarono relativamente poco, 6 anni e 5 album cui seguì, nel 1982 The Concert in Central Park. Ecco, in questa recensione non parlo di quell'album, bensì di Concert in the Park registrato dal solo Paul Simon (che magari avrebbe anche potuto pensare a un titolo che si differenziasse un po' di più...) nel 1991. Questo live è l'ideale conclusione del tema etnico iniziato nel 1986 con la pubblicazione di Graceland, un vero capolavoro di world music, magistrale per livello compositivo e arrangiamenti, per la magica commistione dei suoni africani col folk bianco di Paul.
Ascoltando il concerto non si può non ammirare l'eccezionale interpretazione delle canzoni di Graceland e non rimanere colpiti dalla rivisitazione di alcuni grandi classici di Simon&Garfunkel come Me and Julio Down by the Schoolyard o Bridge over Troubled Water tanto per citarne un paio. E dire che io normalmente detesto le rivisitazioni ...
E detesto anche le sovraincisioni. Ma ascoltando questo doppio cd io spero che ce ne siano, e che siano parecchie. Perchè altrimenti non riuscirei a spiegarmi come possano aver suonato live, con una qualità pazzesca, arrangiamenti complessi e con un gusto musicale fatto di contrappunti, ritmiche, assoli, seconde e terze voci cha lascia a bocca aperta. Da riscoprire.