L'indie-rock-blues acido del quartetto è diretto e viscerale ma anche giocoso e divertito. Se Horehound gettava le basi di un nuovo progetto, Sea of Cowards lo sviluppa con coerenza e maggior consapevolezza, usando un tono leggero e un sound pesante, roccioso e carico d'energia. I Dead Weather suonano maledettamente bene ma danno anche l'impressione di non prendersi troppo sul serio, perchè in fondo stiamo parlando di un side-project, di una vacanza assieme agli amici in cui Jack White siede dietro una batteria (senza rinunciare a cantare appena può...) e dimentica White Stripes e Raconteurs mentre Alison Mosshart tiene in naftalina i suoi Kills.
A Sea of Cowards non manca niente, la tracklist è bella e convincente, non ci sono brani-riempitivo e si respira costantemente una sana aria rock, il cui unico difetto, volendone trovare uno, è la manifesta scarsa spinta innovativa. Ma la naturalezza e la facilità cui i Dead Weather suonano in questo album è sorprendente, così come lo è la comparsa, a tratti, delle tastiere: The Difference Between Us.
