I Decemberists, nati nel 2000 negli States, sono una band abbastanza prolifica. Nel 2002 pubblicarono Castaways and Cutouts, loro album di debutto e tre anni più tardi diedero vita al loro terzo lavoro: Picaresque.
Il folk teatrale (brechtiano?) che ha caratterizzato la prima parte della loro carriera giunge con questo album al suo massimo livello, ispirato e profondo senza mai essere noioso o di maniera.
I Decemberists, guidati dall'estro creativo di Colin Meloy, in Picaresque riversano mille idee, ne curano ogni dettaglio, danno a ciascuna canzone un senso e uno stile che trascende il genere. Che per quanto mi riguarda è principalmente un indie-folk, ma nelle cui pieghe possiamo trovare rimandi a molti altri generi musicali.
Se gli album seguenti, come lo splendido The Hazards of Love, mostrano forse un'ulteriore evoluzione della band con maggiori incursioni rock, Picaresque ne fotografa un momento di rara sintesi ed ispirazione. Difficile scegliere un brano, vada per From My Own True Love (Lost at Sea), ballata semplice ma di grande intensità.