La chitarra elettrica non è un simbolo del rock, la chitarra elettrica è il rock. It Might Get Loud è prima di tutto un tributo adorante a questo strumento semplice e magico che trasforma le idee in energia e che evoca sensazioni primitive e potenti. It Might Get Loud è un rock-umentary che il regista Davis Guggenheim ha girato con devozione facendosi accompagnare da 3 chitarristi rappresentativi di altrettante differenti epoche: Jimmy Page, The Edge e Jack White.
Guggenheim regala a ciascun di loro ampi spazi privati, in cui raccontano la loro storia, la loro musica, il loro essere chitarristi. I quadretti personali si alternano a qualche spezzone live e a delle jam musicali e verbali dei 3 assieme. Colpiscono le differenti personalità di questi artisti. Jimmy Page è un elegante signore inglese che sfoggia non senza vanità una candida chioma riguardando al suo passato col sereno appagamento di chi ha fatto tutto quello che doveva e ne ammira i risultati: lui e Robert Plant inventarono l'hard rock coi Led Zeppelin e i riff di Jimmy sono scolpiti nella storia del rock. The Edge ha un aspetto molto normale, pare quasi un ordinato impiegato con la passione per la musica. Mi è rimasta impressa l'immagine di lui nel suo studio musicale, quasi sopraffatto da un interminabile catena di effetti sonori: sembrava di vedere all'opera un ingegnere del suono invece di un mago della 6 corde. The Edge in effetti è un po' un intruso in It Might Get Loud: non è un grande chitarrista (anche se gli va riconosciuto uno stile molto personale che ha contribuito in maniera decisiva al successo degli U2) e non è un vero e proprio rocker. Jack White è l'opposto di The Edge: vezzoso, creativo, bizzarro, anche un po' furbetto nel comunicare se' stesso. Jack nel rock-umentary suona qualsiasi cosa: un piano scordato, una chitarra malmessa, anche un filo amplificato! Il suo rapporto col rock è di pancia e rumoroso quanto quello di The Edge è studiato e cerebrale. In questo è simile a Jimmy Page, un altro che si cura più della sostanza che della perfezione formale: molti suoi riff non rispettano le più elementari regole ritmiche ma colpiscono dritti al cuore. Una delle scene più belle di It Might Get Loud vede proprio Jimmy Page suonare il riff di Whole Lotta Love con magistrale imprecisione e immutato groove: Jack White e The Edge lo guardano sorridenti e con la bocca aperta, come dei bambini alla vista di Babbo Natale. Un po' la faccia che ho avuto io per tutta la durata del dvd.