Non so spiegare perchè, ma io ho una mia idea fissa su come dovrebbe essere titolato un album. Il caso peggiore è quello in cui il titolo dell'album è anche il titolo di una canzone: se poi la canzone in questione fosse il singolo allora tira aria di bidone. Il caso migliore è quello in cui il titolo dell'album viene citato all'interno di una canzone: se non si tratta del ritornello e se la canzone non è il primo singolo allora il titolo è davvero perfetto! Day & Age, terzo album di inediti dei Killers, ha il merito (per me e non molti altri al mondo mi sa) di ricadere appieno nella casistica migliore: Day & Age compare infatti quasi distrattamente nella strofa di The World We Live In, terzo singolo estratto dall'album.
Fatto salva questa futile premessa, dico subito che con Day & Age i Killers chiariscono che Sawdust, la raccolta di b-side e inediti pubblicata dopo Sam's Town, è stato un passo falso e non il sintomo di una crisi. Che le cose si mettessero al meglio lo si era capito subito: Human, il primo singolo, volenti o nolenti l'avete sentito tutti ed è un gran pezzo, in perfetto stile Killers, epico orecchiabile, malinconico, vagamente indie. Lo stesso si può dire dell'intero Day & Age, un album che ripropone il sound dei Killers al loro meglio, ricco delle loro tipiche armonie, dello stile vocale di Brandon Flowers e di una scaletta di pezzi davvero invidiabile. Nulla di nuovo sotto il sole in un certo senso, ma il Glamorous Indie Rock&Roll dei Killers è tornato alla grande.