I
Kasabian giungono al terzo album dopo il buon successo dell'omonimo esordio del 2004 e di
Empire pubblicato nel 2006. La band britannica cammina da sempre sul confine tra
indie-rock e
brit-pop, senza disdegnare una spruzzata di musica
elettronica con rimandi più o meno espliciti alla disco-music.
Piccolo inciso: il nome, Kasabian, è ripreso da uno dei membri della
setta di Charles Manson. Questa stupida scelta, probabilmente motivata da una qualche mediocre strategia di marketing fatto sulla pelle altrui e finalizzata a dare un'immagine in qualche modo "maledetta" della band (ma quando mai?) mi risulta incomprensibile e mi porta a dubitare dell'onestà intellettuale di questa band.
Ciò detto lasciamo perdere le disquisizioni sull'origine del nome
Kasabian e parliamo di
West Ryder Pauper Lunatic Asylum, il loro ultimo album. E' un
ottimo lavoro, frutto di una
band artisticamente matura che sta esprimendo il meglio delle proprie qualità.
West Ryder Pauper Lunatic Asylum è ricco di idee, è ben suonato e prodotto ancor meglio. Ma ai Kasabian
manca qualcosa, manca la
riconoscibilità, manca un'identità musicale tale da poterli distinguere senza dubbi nella caotica scena musicale odeirna.
Tom Meighan canta bene ma ha un timbro privo di originalità, il
sound della band è gradevole e ricco ma di certo non si distingue al primo ascolto. Con West Ryder Pauper Lunatic Asylum i Kasabian sono forse al loro meglio e hanno realizzato
un album bello e non banale, direi che possiamo accontentarci. Con
Where Did All The Love Go? vi potete fare un'idea di quest'album.