I Flaming Lips sono uno di quei gruppi che godono di una solidissima fama indie e di riscontri altalenanti presso il grande pubblico. Stravaganti, incostanti, mutanti: ogni loro disco esplora territori differenti sperimentando sonorità sempre diverse. Secondo me in loro la varietà è superiore alla qualità e spesso la ricerca dell'originalità a ogni costo ne ha appesantito gli album.
La notizia che intendono realizzare una cover integrale del Disco per Eccellenza dei Pink Floyd, The Dark Side of the Moon, quindi sorprende fino a un certo punto data la bizzarria del gruppo guidato da Wayne Coyne. In me suscita curiosità, perchè non escludo che possano realizzare qualcosa di interessante sperando che non si facciano troppo prendere la mano. E soprattutto che non la eseguano dal vivo. La mia preoccupazione ha solide basi: uno dei pezzi più belli dei Flaming Lips è Yoshimi Battles the Pink Robots. Un brano che si basa fortemente su un cantato esile e sognante. Provate ad ascoltarne l'esecuzione live: raramente ho sentito un gruppo professionista cantare qualcosa di così tragicamente diverso dalle intenzioni originali.
Preghiamo per i Pink Floyd...