Gli Arctic Monkeys sono un gruppo "bottom up". Ovvero si guadagnarono un considerevole seguito online, prima ancora di pubblicare alcun album, e arrivarono in sala di registrazione a furor di web 2.0. Il mondo reale ribadì il gradimento della Rete e le scimmiette artiche si guadagnarono da subito uno spazio di rilievo nell'ambito dell'indie-rock (che fastidio che mi dà associare un gruppo a un genere musicale...). Non li ho mai particolarmente amati anche se ne riconosco la vena creativa e una certa originalità.
Anche la voce non è male, ha uno stile personale e riconoscibile. Quello che non mi ha mai convinto è il sound: grezzo (e questo ci può stare) ma freddino e un po' vuoto. Un difetto grave per un gruppo che suona, alla fin fine, rock.
Tuttavia mi sono approciato con curiosità a Crying Lightning, il singolo estratto da Humbug: metti che siano inciampati in un buon produttore e abbiano lavorato sul suono, potrebbero fare il salto. Qualcosa è avvenuto. Il suono è cambiato, più pastoso e pieno, è un passo avanti deciso. Ma siccome la coperta è sempre troppo corta Crying Lightning manca di quell'immediatezza espressiva che ha sempre caratterizzato gli Arctic Monkeys. E' un brano un po' più riflessivo e morbido, meno genuino e più lavorato. Secondo me non hanno la classe sufficiente, o forse la maturità artistica ed anagrafica, per comporre con pieno successo un pezzo di questo tipo.
Rimango curioso di ascoltare gli altri brani di Humbug, perchè comunque penso/spero di poter avere qualche lieta novella dalle scimmiette.